Rimedi contro il bruxismo, cause e trattamenti per denti consumati
Negli ultimi anni sempre più persone hanno iniziato a soffrire di un fenomeno fino a qualche tempo fa poco noto: il bruxismo. Ma quali sono le cause di questo disturbo? Come è possibile risolvere il problema? Continua a leggere per saperne di più!
Quali sono le cause dei denti consumati?
Diverse sono le cause che possono portare al consumo dei denti, ma andiamo a vedere quali sono.
Prima fra tutte troviamo l’erosione dentale. Innescata da un’azione di sostanze acide sui denti, può essere scatenata dalla prolungata assunzione di bevande e alimenti acidi (limoni, arance o succhi di frutta) o presenza di patologie che comportano il trasferimento di acido cloridico dallo stomaco alla bocca, come il reflusso gastroesofageo o disturbi alimentari come la bulimia. La conseguenza più visibile sarà l’usura dello smalto dentale.
Un altro motivo per il quale avviene il consumo dei denti è l’abrasione manuale. Dovuta ad uno spazzolamento dentale troppo intenso, con setole eccessivamente dure o con un dentifricio estremamente abrasivo, questa pratica spesso comporta gravi rischi per la salute della nostra bocca.
Un’altra ragione può invece essere inconsapevole: il bruxismo, ovvero l’abitudine di stringere, serrare o digrignare i denti durante il sonno (ma non solo). Ne parliamo più avanti.
Come riconoscere un dente consumato
Il primo campanello di allarme nel riconoscere un dente consumato dovrebbe scattare all’avvertimento di un notevole aumento della sensibilità al caldo e al freddo, con una sensazione di leggero fastidio o dolore nei denti.
Ma invece si può riconoscere un dente consumato dall’aspetto esteriore? Certo che si. Per accorgersene basterà notare una diminuzione del dente, oltre all’inevitabile ingiallimento.
Cos’è il Bruxismo?
Lo abbiamo accennato prima ma andiamo a vedere nel dettaglio di cosa stiamo parlando quando nominiamo il Bruxismo.
Disturbo dalle non chiarissime cause, porta i pazienti a digrignare compulsivamente ed involontariamente i denti facendo sfregare tra loro le due arcate dentarie o stringendo con forza eccessiva le mascelle.
Principalmente questa attività avviene durante il sonno ma, nei periodi di maggiore stress, può verificarsi inconsapevolmente anche di giorno.
Alcuni studi effettuati sulla patologia hanno portato alla luce diverse di quelle che possono essere le cause scatenanti, come: ansia, stress e problemi emotivi. Non solo, sembra che alcune “cattive abitudini” possano anch’esse influenzare negativamente il bruxismo e scatenarlo, tra queste: fumo, alcool, caffeina e droghe.
Spesso questo disturbo viene associato anche a problemi muscolari nel volto, visto il forte affaticamento causato proprio dall’eccessivo utilizzo della muscolatura masticatoria che non riposa quanto dovrebbe. Infatti, i muscoli della masticazione dovrebbero attivarsi in una finestra da 1 a 2 ore massimo al giorno durante i pasti. Una persona che soffre di bruxismo sovraccarica questa muscolatura e le conseguenze possono arrivare a procurare anche dei forti mal di testa, oltre a dolore percepito nella zona mandibolare.
Prima
Dopo
Come risolvere il problema?
Una prima soluzione per risolvere il problema risiede nella prevenzione. Individuati i fattori scatenanti, se sono riconducibili a stress o cattiva alimentazione, si invita il paziente a fare attenzione cercando di dedicarsi a momenti rilassanti durante la giornata o a ridurre drasticamente il consumo di alcool e caffè.
Il primo trattamento consigliato per sconfiggere definitivamente questa patologia è quello dell’utilizzo di un bite da portare durante la notte per evitare lo sfregamento dei denti durante il sonno.
In casi più complessi spesso è necessario l’intervento di un professionistaong> che, con delle cure mirate e specifiche, riesce a modificare l’assetto della bocca aiutando la guarigione dal problema.
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